Che Roma sia una città eterna e ancora da scoprire a fondo è piuttosto chiaro a tutti. La sua terra, difatti, cela diversi tesori di inestimabile valore. E a dimostrarlo, anche in questi giorni, sono stati gli scavi archeologici appena terminati in via Alessandrina, che hanno restituito alla città una nuova prospettiva e una migliore leggibilità del Foro di Traiano – sia da via dei Fori Imperiali che dai Mercati di Traiano -, valorizzando ancor di più l’area archeologica centrale.
È giusto dire, tuttavia, che gli scavi sono stati realizzati grazie a un importante atto di mecenatismo da parte della Repubblica dell’Azerbaigian, la quale ha contribuito con un importo complessivo di un milione di euro e grazie a degli accordi presi con l’ex Sindaco Ignazio Marino.
Una storia a lieto fine che vede protagonisti due paesi lontani ma vicini nella riscoperta e nella conservazione dell’arte. Un legame che, speriamo, possa portare nuove e possibili opportunità di collaborazione nel prossimo futuro.
Diversi sono stati i reperti portati alla luce tra cui la Testa di Dioniso. “Nei fatti è una replica, ma è una delle migliori fatture di queste immagini di Dioniso, e lo si capisce anche dagli occhi cavi che sono un indicatore di virtuosismo dell’artista”, ha raccontato Claudio Parisi Presicce, Direttore dei Musei Archeologici e Storico Artistici della Sovrintendenza Capitolina. L’altra interessante scoperta, invece, riguarda una testa ritratto: Augusto, il capostipite della dinastia imperiale e rappresentato nella tipologia del condottiero. Una vera e propria testa monumentale, alta ben 43 cm, che fa sostenere che la statua, nella sua totalità , superasse i 2 metri di altezza.
Infine, è emersa anche un’interessante selezione di frammenti di un fregio con decorazioni d’armi che era collocato al di sopra delle colonne del Foro di Traiano e che ha la particolarità di conservare non solo le armi dei vinti, ma anche quelle dei romani. Una scoperta di cui Parisi Presicce spiega:”simbolicamente, questa rappresentazione indica la pace raggiunta”.
Tutto questo patrimonio portato alla luce faceva parte dell’apparato decorativo del Foro di Traiano, realizzato nei primi anni del II secolo d.C. per celebrare le vittorie sui Daci. Per mantenere il forte legame con il luogo dove sono stati rinvenuti, questi tesori troveranno la loro casa, in modo permanente, proprio al museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano.
Chissà , nel corso degli anni, quante altre meraviglie sarà in grado di regalarci la nostra Roma.
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