Chi tra i parlamentari dell’ARS avesse voluto rinunciare all’adeguamento ISTAT (non voluto da questo Parlamento, ma previsto da una legge del 2014) avrebbe potuto farlo in un modo semplicissimo: andando all’Ufficio di Ragioneria, munito di carta e penna, e chiedendo per iscritto la non applicazione della legge per l’anno in corso, rinunciando quindi alle somme previste. Io l’ho fatto il 7 febbraio – protocollato l’8 mattina – prima dei clamori mediatici. Non volevo dare pubblicità a questa cosa, perché non ho mai voluto accendere le telecamere su scelte personali, ma mi vedo costretto a farlo per chiarire la mia posizione. Però attenzione: chiunque dica di disconoscere l’adeguamento ISTAT, evidenziato nella relazione di accompagnamento al bilancio non è in buona fede… O, peggio, non legge gli atti che si votano in Assemblea.
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