L’inflazione in Italia cresce a dismisura, oseremmo dire senza sosta. Al momento il nostro Bel Paese ha toccato – secondo l’ultimo report dell’ISTAT – l’8% di tasso di inflazione su base annua, mentre 0,8% su base lorda mensile.
L’Istituto nazionale di statistica ha pensato che la crescita maggiore dell’inflazione è dovuta al rincaro dei costi di beni energetici. A dimostrarlo è lo studio dell’ISTAT secondo la quale ha constatato che la crescita dei costi in bolletta è passata dal +42,9% di luglio a +44,9% di agosto 2022.
Per contrastare il carovita molti italiani hanno optato per richiedere dei finanziamenti personali e ottenere nuova liquidità.
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Mutui in discesa: a cosa è dovuto?
In Italia la richiesta dei mutui è in forte discesa. Il motivo è legato all’innalzamento dei tassi di interesse di 75 punti base che ha costretto molte famiglie italiane e soprattutto giovani, a dover rinunciare di compare casa per via della percentuale troppo elevata di interessi.
Coloro che avranno delle ripercussioni più o meno gravi saranno i contraenti di un mutuo a tasso variabile. I mutui sono indicizzati all’Euro Interbank Offered Rate (Euribor). Attualmente i dati non fanno ben sperare, in quanto il tasso interbancario in Europa continua a salire, e da luglio crediamo non sia destinato a scendere.
Gli unici mutui con le richieste in crescita sono quelli a tasso variabile. Ad esempio, coloro che hanno sottoscritto un mutuo per comprare casa nel mese di giugno del 2022, con un Tasso Annuo Nominale (TAN) pari a 0,90%, la rata da pagare dal mese di luglio fino a settembre aumenterà di circa 130€ in più.
La situazione non migliora se guardiamo a lungo termine (ma non troppo), perché dal mese di ottobre a dicembre, la BCE intende aumentare maggiormente i punti base (altri 75), dunque l’aumento della rata del quarto trimestre del 2022 (da ottobre a dicembre), crescerebbe di ulteriori 145€, toccando gli 890 euro.
È anche vero che seppur l’Euribor è molto vicina ai tassi della BCE, nessuno è certo che la Banca Centrale Europea segua in modo speculare e preciso il trend dell’Euribor. Dall’ultimo osservatorio redatto da quelli di Mutui Supermarket, e così come vediamo dal report dell’ISTAT 2022, l’andamento dei futures riguardanti l’Euribor 3 mesi il trend dei tassi di interesse sarà via via crescente, tanto che l’aumento totale potrebbe arrivare al 100%.
Il 50% di aumento è previsto a breve, nonché entro la fine dell’anno 2022, un altro 50% agli inizi del 2023. Stando al trend dei mercati e alla visione futura, il tasso della banca centrale europea si attesterà fra il 2,25% e il 2,50%.
I più fortunati sono coloro che molti anni fa hanno acceso un mutuo a tasso fisso. Oggi alle medesime condizioni significherebbe pagare molti più tassi d’interesse rispetto alle precedenti percentuali di tasso. Concretamente significherebbe aumentare di ulteriori 130€, totalizzando la rata ad un importo pari a 1.050.
Prestiti personali sempre più in crescita: percentuali del 2022
Secondo il report relativamente alla Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria (CRIF), emerge un aumento di richiesta dei prestiti personali. In poche parole, l’aumento significativo è pari al +24,5%, superando persino i numeri registrati prima della pandemia legata al coronavirus.
Ad esser negativo invece, è l’importo medio del finanziamento personale e finalizzato, la cui percentuale registrata è -7,6% ed arriva a 8.810 euro. Il motivo per la quale si registra una crescita dei finanziamenti personali, è legato al fatto che post pandemia molti consumatori italiani hanno ripreso l’abitudine di comprare.
Dopo l’anno di Covid e restrizioni varie, chiaramente molta gente sta risentendo il bisogno di aumentare i consumi medi. Questo si traduce in più richiesta di prestiti personali ma anche finalizzati (soprattutto per una nuova moto, automobile, elettrodomestici, arredamento, servizi finanziabili ed energie rinnovabili).
I finanziamenti finalizzati sono cresciuti del +25,8% se paragoniamo le richieste rispetto all’anno precedente, 2021.
Il primo semestre dell’anno 2022 ha registrato un significativo aumento dei prestiti personali, che stando a quanto sostenuto dagli esperti di mercati finanziari, è un numero destinato a crescere. Complessivamente, il 54,1% di italiani ha richiesto cifre sotto i cinque mila euro.
Il 9,1% invece, avrebbe avuto bisogno di richiedere liquidità e prestiti finalizzati per cifre tra i 20 mila e i 35 mila euro. La percentuale più bassa (nonché lo 0,3%) è ottenuta da tutti coloro che vorrebbero più di 75 mila euro.
Contemporaneamente al pensiero e al trend dei consumatori, anche la durata dei prestiti preferita dagli italiani è quella più lunga. Nel 2022 il 24% di richiedenti di finanziamenti finalizzati e personali, preferiscono estinguere il debito da oltre 60 mesi.
Mentre il 17,6% preferisce saldare i debiti tra un periodo compreso tra 0 e 12 mesi.
Come annunciato in precedenza, molti giovani hanno difficoltà a richiedere prestiti personali e finalizzati. Solo il 6,5% delle richieste del 2022 comprende giovani tra 18 e 24 anni. Mentre la percentuale maggiore proviene da coloro che hanno un’età tra i 45 e i 54 anni, registrando il 24,5% di richieste.
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