Il sostituto procuratore della Repubblica, Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di V.S., 23enne di Favara, per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. La vicenda risale alla scorsa estate e approderà in aula, per la prima udienza preliminare davanti il gup Giuseppe Miceli, il prossimo 31 ottobre.
“Se non mi dai i soldi ti accoltello - avrebbe detto la figlia al genitore - tanto tu muori in mano mia”. Con queste parole la ragazza si sarebbe fatta consegnare del denaro dalla madre che - qualche mese dopo - presentò una denuncia formale. Nel bel mezzo altre frasi minatorie gravi anche rivolte al padre: “Ti stacco la testa e ci gioco a pallone”.
Il 29 giugno dello scorso anno - secondo quanto ricostruito - avrebbe addirittura minacciato la madre di ucciderla a coltellate se non le avesse consegnato 70 euro. La 23enne è difesa dall’avvocato Salvatore Cusumano.
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