La Lessinia e la Valle delle Sfingi, dove svettano giganti di pietra

C’è un posto magico nel Veneto, nel cuore del Parco naturale regionale della Lessinia, dove si trova una caratteristica “città di roccia“. Una distesa di blocchi monolitici, le cui forme ricordano le sfingi egizie, rende l’intero paesaggio suggestivo e fuori dal tempo.

A differenza delle colleghe egizie, la loro creazione non si deve all’azione dell’uomo. È stata l’attività erosiva della natura a modellare il calcare nel corso dei secoli: le piogge hanno sciolto il carbonato di calcio presente nel calcare, dandogli forma come l’invisibile mano di un artista.

Il risultato è una valle incantevole, puntellata da strani massi isolati che offrono scorci affascinanti. Non è insolito “avvistare” volti ed espressioni sulla superficie delle rocce, non a caso questa curiosa pareidolia avrebbe alimentato, nel corso dei secoli, leggende e miti.

Una di queste ha come protagonista la roccia a forma di fungo, ribattezzata in dialetto “el sengio de l’orco“. Un orco avrebbe portato qui questo fungo per permettere alle creature magiche di legarvi delle corde per stendere il bucato. Oppure il grande “albero” ribattezzato “Fò della Pace”, perché sotto la sua ombra si risolvevano liti e si stipulavano contratti.

Il sentiero che percorre la Valle delle Sfingi, lunga 800 metri, parte da nord di Camposilvano, a 1.200 metri di altitudine. Non si tratta di un vero e proprio trekking, ma piuttosto di una passeggiata che, in circa 10 minuti, permette di raggiungere la valle rocciosa senza particolari difficoltà. Qui l’atmosfera è magica tutto l’anno, anche grazie ai bellissimi boschi che abbracciano la vallata delineando una tavolozza di prati verdi, malghe e sentieri.

Ma le sfingi non sono le uniche particolarità rocciose del parco, che si caratterizza per un’intensa attività carsica che ha originato diverse grotte, cavità naturali e formazioni rocciose. Ne sono un esempio la Spluga della Preta e il Ponte di Veja.

Qui, milioni di anni fa, una distesa d’acqua sostituiva la distesa rocciosa che vediamo oggi. Qui c’era un mare ricco di pesci, piante e specie viventi: una storia lunghissima che oggi rivive nei fossili esposti al museo Geopaleontologico di Camposilvano, visita da non perdere per chi visita la zona con relativa passeggiatina al Covolon di Camposilvano.

Valle dello Sfingi a Camposilvano, Verona, Italia



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