Alla fine di marzo 2021, migliaia di persone in Islanda hanno fatto un’escursione nella valle di Geldingadalur per ammirare la lava ardente che scoppiettava e si riversava dal cratere del vulcano Fagradalsfjall.
Mentre nuvole di cenere bianca sbuffavano sopra scie di roccia fusa incandescente che si muovevano lentamente attraverso rocce nere scoscese, i visitatori scattavano foto, rimanevano seduti a godersi lo spettacolo e improvvisavano un “picnic” con marshmallow tostati sopra le colate di lava.
Anche il fotografo Chris Burkard, che ha immortalato l’eruzione per il National Geographic, è rimasto “paralizzato” dal paesaggio minaccioso ma bellissimo. “È stato ipnotizzante“, ha dichiarato. “Non avrei mai pensato che qualcosa di semplice come la roccia fusa mi avrebbe emozionato così tanto.”
Quanto accaduto in Islanda il mese scorso è soltanto uno degli esempi su come il fascino dei vulcani abbia da sempre portato con sé un notevole flusso turistico: i turisti giapponesi hanno dormito negli onsen ryokan (locande termali) nei villaggi accanto ai vulcani a partire dall’VIII secolo mentre le rovine di Pompei sono state meta di migliaia di turisti durante il Grand Tour europeo nel XVII e XVIII secolo, il “secolo d’oro del turismo”.
La lava incandescente, il vapore e il crepitio dei vulcani attivi regalano emozioni e adrenalina allo stato puro. “Sono una delle forze della natura più primordiali che possiamo osservare“, afferma Benjamin Hayes, capo dell’interpretazione e dell’educazione per il Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii. “Percepisci il potere di Madre Terra accanto a questa linfa vitale del pianeta.”
Nell’ultimo decennio, il “turismo dei vulcani” è esploso, alimentato in parte dai social media e dai cosiddetti “cacciatori di lava” che cercano luoghi fotogenici e pittoreschi per i loro scatti. A seconda del luogo, i viaggiatori possono fare tour in barca lungo i “fiumi di lava”, gite in elicottero sulle caldere, surfare lungo le pendici di un vulcano o persino camminare fino al bordo del lago di lava.
Tuttavia, avventurarsi nelle vicinanze di un vulcano attivo è un’esperienza non certo priva di rischi.
Le eruzioni spesso producono gas velenosi che possono danneggiare i polmoni.
Tra il 2010 e il 2020, inoltre, almeno 1.143 persone hanno perso la vita a causa delle esplosioni vulcaniche, l’ultima nei pressi del vulcano Whakaari/White Island della Nuova Zelanda, esploso improvvisamente il 9 dicembre 2019.
Tali fatti sembrano però aver alimentato la curiosità piuttosto che scoraggiare i temerari. Invece di evitare vulcani in eruzione, i “cercatori di emozioni forti” rimangono attratti dalle zone vulcaniche, una tendenza che dovrebbe continuare anche al termine della pandemia.
source https://siviaggia.it/varie/tour-vulcani-sempre-piu-popolari-rischiosi/329028/