Gli scavi archeologici rappresentano sempre un momento importante e quasi solenne per il luogo nel quale questi vengono effettuati. Accade infatti, che per caso, i lavori restituiscono oggetti di un grande valore storico e culturale, testimonianze perdute di tempi lontani.
Ed è quello che è successo a Chieti di recente in occasione di un progetto di riqualificazione architettonica in piazza San Giustino. Durante le indagini preliminari per l’avvio dei lavori, sono stati ritrovati dei reperti archeologici presentati poi, in conferenza stampa, dalla dottoressa Rosaria Mencarelli, soprintendente archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo.
È in questa occasione che, tra i tanti oggetti rinvenuti, l’attenzione si è posata su una straordinaria piccola testa in marmo che raffigura la Venere di epoca romana. La notizia del ritrovamento della piccola Venere teatina ha fatto ha raccolto l’interesse di storici dell’arte, archeologi e professionisti del settore.
Si tratta infatti di un’opera dalla bellezza e la fattura straordinaria e le fotografie messe a disposizione dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, e Paesaggio per le Province di Chieti e Pescara lo confermano. La testa femminile, raffigura la Venere con i capelli ondulati trattenuti da una fascia sul capo che ricorda l’acconciatura dell’Afrodite di Doidalsas.
Questo dettaglio conferma che il prezioso tesoro scoperto sotto terra, rientra nelle riproduzioni in scala minore delle più grandi sculture ellenistiche dell’epoca giulio-claudio, periodo nel quale Teate, moderna Chieti, visse il suo massimo splendore. Da qui, l’idea di chiamare la piccola scultura Venere Teatina, per omaggiare appunto le sue origini.
Il manufatto di marmo è stato ritrovato, durante i lavori, all’interno di un’intercapedine coperta da materiale di spoglio di età romana. Il progetto, avviato ad ottobre, ha riportato alla luce anche le tracce di una sistemazione urbana di età romana repubblicana e imperiale.
Insieme alla raffinata Venere Teatina, che ha tanto entusiasmato gli esperti, durante gli scavi sono stati ritrovati una muratura absidata, una serie di fondazioni di pilastri, la base di una colonna, una fossa granaria e numerosi elementi lapidei di muratura medievale.
Mentre i ricercatori continuano gli scavi indagando su strutture monumentali che si ricollegano direttamente all’antica città, gli indizi fanno ben pensare che altre tracce storiche potrebbero trovarsi a una profondità non ancora raggiunta.
La piccola Venere Teatina rinvenuta in occasione degli scavi di Chieti. Le fotografie sono state condivise dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo
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