Firenze è una piccola città , collocata in una posizione incantevole sulle rive dell’Arno e a ridosso dei primi rilievi dell’Appennino, che attraverso i crocevia della storia e il contributo di alcune delle menti più brillanti mai esistite è diventata una superstar internazionale, culla del Rinascimento italiano, meta ambita di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di storia dell’arte. Tutto a Firenze è bellezza, proporzione, armonia ed equilibrio; il tutto concentrato in un centro storico arioso ma raccolto, che invita ad essere scoperto camminando. Solo gli highlights di questa città incantevole meritano almeno un fine settimana di visita e bastano per riempire a lungo gli occhi di bellezza.
Il Duomo di Firenze, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto e il Battistero
Non si può non cominciare una visita di Firenze senza partire dal suo simbolo più iconico. Trovarsi di fronte a Santa Maria del Fiore, uno spettacolo di marmi policromi dai colori brillanti in forma di cattedrale, significa comprendere come maestà e grazia possano fondersi in un meraviglioso equilibrio estetico e simbolico. L’interno è suddiviso in tre navate sulle quali s’innalza una rotonda triconca, che sorregge la cupola e la sua splendida volta interna, che si sviluppa con i suoi 3600 metri quadrati: la più grande superficie affrescata al mondo, realizzata da Giorgio Vasari e Federico Zuccari tra il 1572 e il 1579.
Attraverso le strette vie e i porticati attorno alla chiesa, le folle di visitatori si riversano sulla piazza omonima ipnotizzati dalla visione della meravigliosa cupola del Brunelleschi, che sormonta la cattedrale con la sua imponente struttura in mattoni rossi, impressa nella coscienza collettiva come una delle opere più mirabili della storia dell’uomo, svettando più alta di qualsiasi altro edificio fiorentino. Nella piazza si possono ammirare anche il campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni che completano degnamente questa visione mozzafiato. Il campanile, rivestito degli stessi marmi bianchi, rossi e verdi della cattedrale, svetta per oltre 84 m. e salendovi sopra, come ricompensa per aver superato ben 414 gradini, si gode di una vista imbattibile sulla cupola e su tutta la città . Il Battistero, di pianta ottagonale e rivestito dei tipici marmi bianchi e verdi, è invece sormontato da un tetto a piramide che nasconde all’interno una cupola a otto spicchi riccamente decorata, ma ad attirare tutti gli sguardi è la celebre porta sud del Ghiberti, che lo stesso Michelangelo definì la porta del Paradiso.
Scoprire Firenze: la basilica di Santa Maria Novella
Poche costruzioni al mondo possono rivaleggiare in bellezza con la cattedrale di Santa Maria del Fiore, dunque a un primo impatto Santa Maria Novella non può che scontare un paragone brutale rispetto alla magnificenza del Duomo di Firenze. Basta tuttavia fermarsi sulla tranquilla piazza omonima, sedersi e ammirarne la facciata per qualche minuto per essere immediatamente sedotti dalle sue forme iconicamente perfette, dalle geometrie aggraziate e ipnotiche dei suoi marmi bianchi, neri e verdi. L’esterno è infatti un mirabile esempio di stile romanico pisano, mentre l’interno è in stile gotico, proprio come il campanile.
La basilica di Santa Maria Novella sembra uno scrigno, e proprio come tale custodisce all’interno preziosi tesori, tra i quali è obbligatorio segnalare almeno il Crocifisso di Giotto, la Trinità del Masaccio, gli affreschi del Ghirlandaio nella cappella Tornabuoni e quelli di Filippino Lippi nella cappella Strozzi. Il grande Chiostro affrescato adiacente la chiesa, sede della Scuola dei Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri, non è sempre accessibile, ma talvolta sono previste aperture speciali.
Scoprire Firenze: il ponte Vecchio
Il fascino inconfondibile di ponte Vecchio è la dimostrazione di come il tempo possa elegantemente inchinarsi davanti a un luogo che resiste così strenuamente al suo passaggio, trasformandone la percezione agli occhi dei contemporanei. Questo camminamento tra le due rive dell’Arno, infatti, non è sempre stato considerato un posto chic e glamour dove passeggiare, darsi allo shopping di artigianato locale o prendere un aperitivo guardando il sole tramontare sul fiume. Il ponte più antico di Firenze, da cui il nome, in passato ospitava le botteghe di macellai e verdurai e solo in un secondo momento, così come oggi, quelle degli orafi ricolme di gioielli, orologi e pietre preziose.
Oggi a Firenze non esiste forse un altro luogo come ponte Vecchio capace di trasmettere così fortemente l’essenza di questa antica città , il suo grande passato di potenza commerciale, la sua vocazione a crocevia di genti e di culture, la sua inevitabile bellezza che si rispecchia sulle acque dell’Arno, ogni anno presa d’assalto da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, che arrivano soltanto per caderne inesorabilmente innamorati. Con i suoi caratteristici colori sfumati di ocra, ponte Vecchio è inoltre segretamente percorso dal celebre corridoio Vasariano che, passando proprio sopra alle botteghe ammassate sul ponte, che consentiva ai Medici di spostarsi da palazzo Vecchio a palazzo Pitti proprio come se fossero invisibili.
Palazzo Vecchio, la copia del David, il Nettuno e il monumento a Cosimo I
Chiunque abbia aperto un libro di storia dell’arte si è ritrovato davanti a due parole misteriose, cariche di una suggestione quasi magica, che hanno poi trovato compimento concreto e una spiegazione esaustiva di fronte a una fotografia e uno schema millimetrato di palazzo Vecchio, in piazza della Signoria a Firenze: sezione aurea. La trecentesca torre di Arnolfo, solida e merlata, si posiziona infatti sulla sezione aurea della facciata, ovvero in quel punto tale per cui il rapporto tra l’intero segmento che rappresenta la facciata e la parte più lunga divisa dalla torre sia uguale al rapporto tra le due parti divise dalla torre. Tale proporzione è considerata la formula ideale di armonia e bellezza, e poiché ritorna, frequentemente e misteriosamente, in molti elementi naturali, racchiude un fascino che sfiora il misticismo, arrivando a essere definita addirittura “proporzione divina”.
All’interno di palazzo Vecchio, tra le molte attrattive, non si può non nominare il salone dei Cinquecento, uno dei più preziosi d’Italia, splendidamente affrescato. La statua del David, strategicamente posizionata davanti all’ingresso del palazzo, è soltanto una copia dell’originale che si trova alla galleria dell’Accademia, ma la giustapposizione del palazzo e della statua è ormai talmente iconica da far parte dell’immaginario fiorentino, immortalata in migliaia di fotografie. Sul lato nord-ovest di palazzo Vecchio, e al tempo stesso al centro di piazza della Signoria, si erge la fontana del Nettuno, una vasca ottagonale dominata dalla figura del dio Nettuno in candido marmo di Carrara, da cui il nome popolare fontana del Biancone, posto su un piedistallo tra le figure marmoree di Scilla e Cariddi, oltre al cocchio trainato da quattro cavalli. Completa infine la piazza il monumento equestre di Cosimo I opera del Giambologna, in bronzo su un piedistallo di marmo.
Scoprire Firenze: la galleria degli Uffizi
Visitare gli Uffizi, senza ombra di dubbio uno dei musei più importanti e famosi del mondo, significa compiere un viaggio di formazione che inizia ben prima di accedere alle sale dove sono conservati alcuni dei più rilevanti capolavori della storia dell’arte. La struttura stessa della galleria è assolutamente mirabile e di grande impatto nella definizione dello spazio cittadino. Il cinquecentesco palazzo degli Uffizi è infatti composto da due corpi principali paralleli, chiusi a sud da un lato corto, formando così una costruzione a U che delimita un piazzale rivolto prospetticamente verso piazza della Signoria, con palazzo Vecchio e la torre di Arnolfo perfettamente inquadrati in una scenografica apertura ad arco. I tre corpi principali sono tutti loggiati e intervallati da nicchie che ospitano 28 statue raffiguranti le maggiori personalità toscane: da Lorenzo de’ Medici a Leonardo Da Vinci, da Michelangelo a Dante Alighieri, dal Petrarca al giurista Accursio. In questo spazio si genera dunque un perenne interscambio tra i visitatori e le geniali personalità del passato, alle quali si rende un costante e vitale tributo.
La Pinacoteca occupa il primo e il secondo piano del palazzo, rappresentando il cuore stesso dell’edificio o forse dell’intera città . Il percorso inizia con le sale dedicate al periodo tra Duecento e Trecento, con le opere di Giotto e del Cimabue, per proseguire con il primo Rinascimento di Filippo Lippi e Piero della Francesca, il cui dittico trionfale con il Doppio ritratto dei duchi di Urbino (1467-1472) segna un punto inarrivabile della ritrattistica, per raggiungere infine l’apoteosi con le sale dedicate al Rinascimento. La Primavera e la Nascita di Venere del Botticelli giganteggiano, rivaleggiando in perfezione, emblemi della cultura neoplatonica i cui simbolismi riecheggiano ancora evidentissimi ai nostri giorni. Seguono poi le opere di Leonardo Da Vinci, il potente Tondo Doni di Michelangelo, la sala dedicata a Raffaello Sanzio con l’intensa dolcezza della Madonna del cardellino, la deliberatamente sensuale Venere di Urbino del Tiziano, il Bacco di Caravaggio e un numero sorprendente, verrebbe da dire soggiogante, di altri capolavori. Alla fine del viaggio, si ha la sensazione di aver compreso il senso ultimo della bellezza.
Scoprire Firenze: la basilica di Santa Croce e la cappella dei Pazzi
La basilica di Santa Croce sorge nell’omonima piazza, in una posizione splendida che le consente di elevarsi al di sopra dei tetti fiorentini in mattoni rossi con alle spalle le colline verdeggianti. L’edificio è al tempo stesso una delle più grandi chiese francescane esistenti e uno dei più meravigliosi esempi di stile neogotico, espresso sia nella facciata che nel campanile ottocenteschi, completamento ideale di una struttura molto più antica, disegnata da Arnolfo di Cambio verso la fine del Duecento.
L’interno, a croce egizia e suddiviso in tre navate, è scandito da imponenti pilastri ottagonali, rischiarato da vetrate trecentesche e quattrocentesche, e custodisce un incredibile numero di opere d’arte tra le quali spiccano gli affreschi di Giotto e il Crocifisso del Cimabue. Qui sono sepolte alcune delle più grandi personalità italiane, come Michelangelo, Machiavelli, Galileo e Foscolo, i cui monumenti funebri meritano un momento di devozione laica. A destra dell’ingresso si accede alla famosa cappella dei Pazzi, opera del genio di Brunelleschi, una costruzione cristallinamente rinascimentale con un arioso portico a sei colonne e volte a botte.
Scoprire Firenze: palazzo Pitti e l’Oltrarno
Sulla riva sinistra del fiume si estende la zona dell’Oltrarno con i quartieri di San Nicolò, San Frediano e Santo Spirito. La zona è autentica e caratteristica, con botteghe di artigiani ed enoteche, dove scoprire un mercato rionale o fermarsi per un piacevole aperitivo, immergendosi così nella quotidianità fiorentina. Vanto e lustro dell’Oltrarno è certamente l’imponente palazzo Pitti. Costruito per volere della famiglia Pitti su disegno del Brunelleschi è divenuto poi proprietà prima della famiglia Medici e in seguito dei Lorena, che lo ampliarono e arricchirono ulteriormente.
La possente facciata in bugnato è stata concepita in connessione con l’antistante piazza, la prima progettata a Firenze davanti ad un edificio privato. Lo scopo, perfettamente raggiunto, era quello di esaltare la sensazione di forza e potenza della costruzione, consentendo di poter cogliere la visuale dell’intero palazzo con una prospettiva centrale e dal basso. All’interno meritano una particolare menzione la galleria Palatina e la galleria d’arte Moderna. La prima, originariamente chiamata galleria dei Medici, espone opere di artisti come Raffaello, Correggio, Tiziano e Rubens in un ambiente davvero spettacolare. La seconda invece custodisce una collezione di sculture e dipinti di vari artisti, soprattutto italiani, attivi tra il XVIII secolo e la Grande Guerra (1914-1918).
Scoprire Firenze: il Giardino dei Boboli
Di Firenze colpisce anche come il suo inequivocabile carattere cittadino si fonda in una connessione profonda con lo spazio verde. La città è circondata su tre lati da colline che si intravedono da ogni finestra, da ogni prospettiva ammirabile in ogni direzione mentre si passeggia dolcemente lungo l’Arno. In questo senso, il Giardino dei Boboli non è soltanto un parco cittadino bellissimo e armonioso, ma anche il simbolo del profondo rapporto della città toscana con l’elemento naturale. I Boboli sono un parco monumentale alla cui realizzazione hanno collaborato menti del calibro del Vasari e del Buontalenti, e nel quale gli elementi architettonici si armonizzano perfettamente con l’architettura vegetale.
Passeggiando per le terrazze e i vialetti, studiati per creare prospettive perfette, ci si imbatte in laghetti e labirinti, grotte e tempietti, statue e fontane, come quella del Nettuno, il cui tridente è stato ironicamente ribattezzato dai fiorentini la “forchetta”. Imperdibile è anche la grotta Grande o grotta del Buontalenti, capolavoro del manierismo con le sue formazioni a stalattite che inglobano statue e giochi d’acqua. Altrettanto merita l’edificio della Kaffeehaus, un aggraziato padiglione settecentesco voluto da Pietro Leopoldo di Lorena, secondo l’usanza delle corti dell’epoca di prendere il caffè in edifici appositi, dipinto in una caratteristica tonalità di verde chiaro che prende appunto il nome di verde Lorena.
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